I depuratori
184 depuratori gestiti da Acquedotto Pugliese.
Tecnologia, qualità ed eco-sostenibilità sono i fattori grazie ai quali il nostro parco impiantistico è tra i più grandi ed evoluti d’Italia.
Gli impianti sono del tipo biologico con utilizzo, nella maggioranza dei casi, di sistemi convenzionali a fanghi attivi. Non sono previsti trattamenti di tipo chimico.
Riguardo al riutilizzo dei reflui in agricoltura, Acquedotto Pugliese gestisce 10 impianti di affinamento per il riuso delle acque depurate.
Di questi:
- quattro (Ostuni, Gallipoli, Corsano e Casarano) servono l’agricoltura;
- sei (San Pancrazio Salentino, Trinitapoli, Acquaviva delle Fonti, Castellana Grotte, Noci e Pulsano) si limitano a un utilizzo temporaneo per garantire la conservazione e il mantenimento delle apparecchiature, nelle more che i rispettivi utilizzatori (Consorzi di Bonifica, Comune o Cooperative Agricole) portino a termine quanto di loro competenza l’esercizio.
Diversi gli impianti di depurazione già potenzialmente in grado, con le loro stazioni di trattamento e/o perché attrezzati con sezioni specifiche dedicate di affinamento, di restituire una risorsa idrica idonea per utilizzi ai fini irrigui, ambientali, civili, etc. Trattasi in particolare degli impianti depurativi a servizio degli Agglomerati di Carovigno consortile (Br); Maruggio, Montemesola e Pulsano (Ta): per essi il riutilizzo della risorsa è prossimo.
LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI. Tutti gli impianti sono dotati di un sistema di teleallarme e/o telecontrollo. Questi sistemi consentono di:
- effettuare un monitoraggio da remoto dello stato delle principali apparecchiature presenti sugli impianti e degli allarmi dovuti al fuori servizio delle stesse con inoltro di SMS ai Responsabili di Conduzione e Manutenzione e ai manutentori;
- acquisire e gestire misure di energia elettrica, misure di portata in ingresso e/o in uscita e di produrre report e grafici delle grandezze analogiche e digitali coinvolte nella gestione ottimizzata.